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COME & PERCHÉ n. 39 - Barche antiche

bussolaOttobre: tempo di regate, di vele gonfiate dal vento, di rande, di fiocchi e di sale nei capelli...insomma: di barche. L'uomo si è sempre trovato, per un motivo e per l'altro, ad avere a che fare con l'acqua: per esplorare, viaggiare, commerciare, combattere e, soprattutto in epoche più recenti, per divertirsi.
Un confronto, quello tra l'uomo e il fiume, il lago o il mare, che dura da sempre; da quando l'uomo primitivo sperimentò il suo primo viaggio, probabilmente aggrappato ad un tronco o a un grosso ramo.

pirogaIn realtà non si sa molto sui primi tipi di imbarcazione. Qualche notizia in più si ha su quelle costruite nelle zone del Mediterraneo Orientale, anche se spesso le rappresentazioni di queste barche sono così stilizzate e le informazioni così lacunose, che farsi un'idea precisa non é facile.

Le imbarcazioni egizie

Le imbarcazioni egizie, per esempio, derivavano da zattere fatte di canna di papiro. In Egitto, infatti, era molto difficile trovare legno adatto alla costruzione. Erano cave, a forma di cucchiaio, e misuravano una lunghezza pari circa a quattro volte la larghezza.

nave egiziaL'unico legno disponibile, l'acacia, arrivava nel paese tagliato in piccoli pezzi. Per questo motivo le fiancate delle navi non erano molto resistenti, tanto da costringere gli egiziani a progettare una struttura, collocata sopra lo scafo, le cui estremità erano fissate alla poppa e alla prua.

vogatoriUna sorta di cerniera per tenere insieme...i pezzi dell'imbarcazione. Nelle navi egizie, poi, non mancava mai un remo lungo e largo (antenato del timone), che veniva utilizzato per governare la nave, e una vela quadrata. Anche se il "motore" era costituito da decine di braccia che, dandoci dentro a più non posso, mandavano avanti il tutto a colpi di remi.

Il problema, però, di questo tipo di imbarcazione era la mancanza di spazio: necessitavano, infatti, di un gran numero di rematori che dovevano pur sistemarsi, per quanto stretti, da qualche parte. La forma allungata della nave, poi, non permetteva di dedicare molto spazio al magazzino, a scapito del carico.

grano Più o meno ai tempi di Roma Antica, con l'incremento dei traffici via mare, aumentò l'esigenza di navi che potessero trasportare grossi quantitativi di merce, soprattutto grano. Erano però, quest'ultime, imbarcazioni grandi e pesanti; robuste sì, ma difficili da manovrare.
E nei tempi antichi, come facevano a tenere insieme il fasciame della nave?
Due erano i metodi principali: il sistema a sbalzo (poi definito sistema inglese), e il sistema liscio. Nel primo caso le assi erano sovrapposte, mentre nel secondo, tipico dell'area del Mediterraneo, le tavole erano disposte una accanto all'altra, con i bordi che combaciavano.

nave vichingaLe navi vichinghe

All'avanguardia, per leggerezza e praticità, erano le navi vichinghe: scoperte, con lo scafo in quercia, a tavole sovrapposte. Basse, erano costruite, però, con una prua e una poppa molto alte e sottili. Con questa silhouette non avevano problemi a contrastare anche le più forti raffiche di vento.
nave vichingaErano, in media, lunghe circa 23 metri e larghe 5. Pensate che i Vichinghi non conoscevano la sega. Scolpivano il fasciame con ascia e accetta. Le tavole venivano inchiodate l'una all'altra con chiodi di ferro. Con queste imbarcazioni navigarono ad est fino al Mar Nero e a Ovest fino all'Islanda e alla Groelandia, dove fondarono alcune colonie.
All'inizio del Medio Evo, assistiamo a dei grossi cambiamenti nelle navi del Nord Europa. Si fa sentire l'influenza dell'Europa occidentale e meridionale. prosegui la lettura dell'articolo

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