pagina 2 di 2
Paragrafi
I murales messicani
Temi dei murales
Josè Clemente
Orozco
Diego Rivera
David Alfaro Siqueiros
Schede
Messico
e Rivoluzione
|
COME
& PERCHÉ n. 60
- Rivera e gli altri:
viaggio alla scoperta |
del
muralismo messicano
|
Ancora
ragazzino, Orozco, rimane affascinato dal lavoro di
Josè Guadalupe Posada, un affermato
incisore che lavora nella stamperia dell'editore Vanegas
Arroyo, che si affaccia sulla strada che il giovane
Orozco percorre ogni mattina. Posada racconta, con
le sue incisioni per giornali e riviste, scene di
vita quotidiana e situazioni fantastiche. Come,
per esempio, le famose "calaveras", storie
di scheletri e di altre creature dell'oltretomba,
che "vivono" situazioni di tutti i giorni,
ovviamente in modo satirico e grottesco. Notevole
la sua forza espressiva, drammatica e la sua ironia.
All'Accademia Orozco fa parte di quel gruppo di artisti
convinto della possibilità di inventare un'arte
che fosse contemporaneamente moderna e messicana,
capace di esprimere una realtà in piena trasformazione
sociale, come quella attuale. Orozco si guarda intorno
e scopre i quartieri malfamati di Città del
Messico; la rappresentazione del dramma umano sarà
sempre centrale nella sua pittura.
 |
clicca!
|
In un clima tuttaltro che facile, fatto di scioperi,
lotte fratricide, scontri in strada, Orozco va a San
Francisco, dove vive dipingendo i cartelloni pubblicitari
del cinema, per poi tornare a Città del Messico
proprio quando ha inizio la grande stagione dei murales.
L'uomo che l'artista raffigura in tutte le sue opere
è un uomo che non riesce ad essere in armonia
nè con il mondo nè con se stesso. Ma
non per questo smette di lottare.
Diego
Rivera
Quella
di Rivera, è stata spesso definita "pittura
monumentale".
Diego Rivera, per tutta la vita, è stato una
fonte inesauribile di idee, di progetti da realizzare,
non solo sui "muri", ma anche su tela: ritratti,
feste popolari e manifestazioni politiche, paesaggi.
Per un lungo periodo (1909-1921) Rivera è in
Europa, a studiare le avanguardie artistiche
del presente come le grandi opere del passato. Dagli
artisti spagnoli ed olandesi del Seicento agli inglesi
dell'Ottocento, ai cicli pittorici italiani. Ciò
che lo colpisce, di queste opere, non è solo
la loro perfezione e bellezza, ma la loro capacità
di resistere al tempo.
 |
clicca!
|
Rivera dedica molto del suo tempo a studiare i vari
metodi di affresco, di encausto, di fissaggio
e la composizione chimica dei pigmenti. Proprio perchè
l'arte, per essere realmente collettiva, alla portata
di tutti, deve essere duratura.
Il primo murale eseguito da Diego Rivera è
La creazione (1922), commissionato
dal ministro Josè Vasconcelos per l'anfiteatro
Bolivar della Scuola Nazionale Preparatoria di Città
del Messico. Tema: la nascita del popolo messicano.
Caratteristiche: linee secche, colori nitidi e una
certa gerarchia nella disposizione delle forme.
Nei
murales successivi le figure, man mano, si
fanno sempre più monumentali, i colori
squillanti, intensi e sfruttati nell'intera gamma,
lo stile più sicuro e meno rigido, l'attenzione
maggiore e rivolta al particolare. Diversamente da
altri muralisti, poi, Rivera ama tratteggiare elementi
vegetali, spesso colti nella loro selvaggia originalità,
come espressione d'incontaminazione.
David
Alfaro Siqueiros
Forse,
tra tutti, colui più impegnato dal punto di
vista politico. Anche lui frequenta l'Accademia negli
anni caldi della Rivoluzione. Quando il generale Victoriano
Huerta fa il suo colpo di stato, Siqueiros si arruola
in una delle fazioni in lotta contro Huerta. Qui diventa
ufficiale di stato maggiore. Per lui rimarrà
sempre essenziale il concetto di arte come espressione
collettiva.
I problemi dell'arte devono essere discussi esclusivamente
nel contesto rivoluzionario.
Come Rivera (che tra l'altro frequenterà assiduamente),
anche Siqueiros ritiene che l'arte debba essere monumentale
e insieme di massa. Con un occhio di riguardo all'ambiente
in cui i murales vanno collocati.
Negli anni Venti la sua attività politica
si fa sempre più intensa. Collabora con diverse
riviste (vedi "El Machete"), si dedica ad
attività sindacali. Conosce il carcere.
Negli
anni Trenta, trascorre un periodo negli Stati Uniti,
dove incomincia a sperimentare l'uso di nuove tecniche
industriali. Dipingere all'interno di strutture
nuove (spesso in cemento o in altri materiali),
significa trovare metodi (per esempio la pistola a
spruzzo e l'aereografo) e materiali adatti, come la
vernice per auto e le resine sintetiche. Tutte tecniche
che davano alle immagini notevoli effetti plastici
nonchè maggiore resistenza agli agenti atmosferici.
Approfondiamo
insieme -
Messico e Rivoluzione
Anni Venti. Anni di murales,
di grandi opere in campo artistico, ma
anche di Rivoluzione.
Pensate che in un arco di tempo compreso
tra il 1910 e il 1920 quasi un milione
di messicani perse la vita ta guerre,
rivolte, insurrezioni ed omicidi. Per
saperne di più...
|
|
Francesca Virgilietti
P.S. Hai qualche curiosità?
Hai da proporre qualche COME & PERCHÉ ?
SCRIVICI!
|