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RAGAZZI NEWS n. 62 - "Pinocchio" di Benigni esce al cinema.
Tra risate, lacrime e qualche polemica.

La notizia - E' uscito, nelle sale cinematografiche italiane, l'ultimo film di Roberto Benigni, con la sceneggiatura di Vincenzo Cerami e l'inseparabile Nicoletta Braschi nei panni della Fata Turchina.

Pinocchio di BenigniForse qualcuno di voi ha un vago ricordo di una certa musichetta che fa tatatata -tatà -tatà, tatarataratataratà e di un bambino magro e biondo, dall'andatura un po' "legnosa", che corre a passettini incerti di avventura in avventura e da un'amicizia "pericolosa", con gatti, volpi e compagnia bella, all'altra.
Si trattava del Pinocchio di Comencini, lo sceneggiato del 1972, riproposto più volte in televisione, anche in anni recenti.

Oggi, con qualche effetto speciale e qualche ruga in più, il personaggio di Pinocchio, il burattino di legno che dopo una serie di peripezie riesce a diventare un bambino in carne ed ossa, si ripropone sul grande schermo interpretato da Roberto Benigni.
Tanta l'attesa. Anche perchè Benigni, dopo l'Oscar ottenuto per "La vita è bella" nel 1999, è molto stimato e conosciuto, non solo in Italia, ma anche all'estero, soprattutto in America.

Applausi e critiche

Alla prima a Roma, il 6 ottobre 2002, sembra che persino il presidente Ciampi si sia commosso e che molti dei presenti abbiano affermato convinti che era uno dei film più belli che avessero mai visto. Certo, non sono mancate le critiche.

MangiafuocoUna, fra le tante: la mancanza di attualità.
Forse c'era chi s'aspettava di intravedere, sotto i baffoni di Mangiafuoco, il profilo riconoscibile di qualche politico o, negli occhi astuti di Lucignolo, il bagliore luciferino di qualche riccone dei nostri giorni.

In realtà, quella di Pinocchio, è una storia universale. L'avventura di chi, un po' ingenuamente, si fida del mondo e delle persone e suo malgrado, ben presto, è costretto a scontrarsi con la dura realtà, fatta di imbrogli, trabocchetti e personaggi malvagi da cui bisogna imparare a difendersi.

disegno di PinocchioPinocchio è un'anima pura che crede nei valori più elementari in nome della fantasia e della libertà e si trova a combattere contro una società che tenta di imporgli degli schemi. Nonostante la fedeltà al testo di Collodi, Benigni e il suo sceneggiatore Vincenzo Cerami hanno comunque voluto ritagliarsi, nel film, situazioni in cui dare sfogo alla propria creatività e al proprio modo di rivivere la storia.

La scena del "paese dei balocchi", per esempio, con i suoi cavalli ed oche a dondolo dipinte a mano e finti dolci di varie fogge e misure, nel film, è piuttosto lunga ed articolata mentre nel libro dello scrittore toscano viene risolta in tre righe. Inoltre, nel romanzo, non mancano i risvolti cupi, un po' noir, che mancano nel lungometraggio che sembra interpretare una delle prime battute pronunciate dalla Fata Turchina: "Dare allegria è la cosa più bella che si possa fare al mondo".

carrozza PinocchioStrepitose le scenografie, tra fondali in vetro resina e balconi in ferro battuto, bravissimi gli interpreti, perfette le musiche - del solito Nicola Piovani - buona la sceneggiatura. Eppure, secondo molti, manca un pizzico di magia nonostante le migliaia di beneauguranti topolini bianchi che, in una delle scene iniziali, trascinano la candida carrozza della fata tra le stradine silenziose. Ricordo, forse, della sempreverde zucca magica di Cenerentola! prosegui la lettura dell'articolo

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