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Il mito
Un po' di storia
Il palazzo di Cnosso
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La fine

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COME & PERCHÉ n. 57 - Civiltà cretese: tra storia e mito

MinotauroIl mito

Vi ricordate della famosa leggenda del Minotauro, il mostro metà uomo e metà toro che viveva nel labirinto di Cnosso e che fu sconfitto dal baldo Teseo? Ebbene, se sull'esistenza di tale diabolica creatura nutriamo dei dubbi, anche se potrebbe assomigliare a qualche vecchio prof di matematica, sul labirinto i resti ritrovati sono una testimonianza inoppugnabile. Il labirinto c'era davvero, anche se poi la fantasia popolare l'ha trasformato in leggenda.
Ma facciamo un po' d'ordine.
La leggenda del Minotauro trae ispirazione dal culto dei tori, caratteristico della religione cretese, mentre il labirinto non era altro che il palazzo di Cnosso, con le sue decine e decine di stanze. Infine, il sacrificio dei giovani ateniesi è una trasposizione mitica della dipendenza economica e politica che, secondo gli antichi storici greci, legava le città greche a Creta.

CretaUn po' di storia

La civiltà cretese (detta anche "civiltà minoica") si sviluppò lungo le coste e nelle isole dell'Egeo dal II millennio al 1400 a.C. e prende il nome dall'isola di Creta, dove gli scavi archeologici, in epoca moderna, hanno portato alla luce le testimonianze più rilevanti di questa civiltà. Due grandi città, Knosso e Festo, si dividevano, inizialmente, il territorio dell'isola, che venne poi unificato sotto il dominio di Knosso.
uvaLa civiltà cretese si basava prevalentemente sull'agricoltura, grazie al fertile suolo del’isola che produceva olio, grano e vino in abbondanza, e sul commercio marittimo.
Dotata di una potente flotta e governata da sovrani amici fra loro, Creta godeva di prosperità e pace che, grazie anche ad un florido commercio con altre città della Grecia, dell'Egitto e della Siria, le consentirono di arricchirsi in modo considerevole.

CretaLa popolazione viveva in numerosi villaggi e in una decina di città costruite in prevalenza lungo le coste, come Cnosso, Mallia, Gournià.
Le città cretesi erano prive di mura, forse perchè il mare proteggeva gli isolani da pericoli esterni e rari erano i conflitti interni. Nelle città più importanti sorgevano i palazzi che, oltre ad essere la residenza del re, erano anche il centro delle attività economiche, con i loro grandi magazzini per la raccolta del cibo, le botteghe artigianali, gli archivi, gli spazi teatrali dove si svolgevano cerimonie pubbliche.
La presenza di diversi palazzi dimostrerebbe che l'antica società minoica era divisa in piccoli regni indipendenti, ognuno retto da un sovrano, tra i quali il "minosse" di Creta doveva avere un ruolo preminente.

EvansIl palazzo di Cnosso

L'archeologo inglese Sir Arthur Evans (1851-1941) fu lo scopritore, nel 1894, del più vasto e famoso palazzo minoico, a Cnosso. Egli condusse per anni degli scavi sul luogo e i resti del colossale edificio riportato alla luce strabiliarono il mondo intero.
Il palazzo di Cnosso era sede del potere civile, militare, religioso e di molteplici attività, gestite con grande oculatezza ed efficienza dal signore del luogo e dai suoi funzionari. Più una sorta di cittadella che non un palazzo, con le sue centinaia di stanze: quattrocento locali per l'esattezza, collegati da scale, corridoi e cortili.sala del tronoLa reggia doveva essere di una bellezza abbagliante, come si conviene al re di un popolo così potente.
colonne palazzo CnossoL'ala orientale era costruita a ridosso di una collina e varie scalinate collegavano i piani a differenti altezze. Non stupisce che edificio di tale complessità abbia fatto nascere la leggenda del labirinto (il termine labyrinthos, ossia palazzo, fu utilizzato dai Greci per designare un luogo in cui è difficile orientarsi).
Un motivo caratteristico dell'architettura cretese era l'apertura nel soffitto chiamata lucernario. Da lì entrava forte la luce del sole che creava bellissimi effetti; ma entrava anche la pioggia e il pavimento era inclinato per facilitare lo scolo dell’acqua.
Molto caratteristiche le colonne, in legno, e spesso colorate di rosso: sostanzialmente tronchi d’albero capovolti, con la parte più larga in alto per sostenere il capitello. prosegui la lettura dell'articolo

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