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Paragrafi
Origini
Nascita
Primi anni del 900
Anni Venti
Anni Trenta
Dopoguerra
Anni Settanta
Anni Ottanta: la crisi
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COME & PERCHÉ n. 55 -
Storia del fumetto americano
Il fumetto è una delle forme di comunicazione
che più hanno caratterizzato il XX secolo
Anni
Venti
Il
periodo dagli anni Venti all'inizio della Seconda
Guerra Mondiale rappresenta sicuramente un periodo
d'oro per il fumetto. Nel 1929 nasce il primo fumetto
di fantascienza, "Buck Rogers", di
Dick Calkins, ma né questo né Popeye
riescono a superare le popolarissime "strisce
familiari", sempre più amate e pubblicate.
In
questi anni anche il western approda al fumetto con
"Young Buffalo Bill" di Harry F.Oneill,
e il famosissimo "Mickey Mouse" (alias Topolino),
creato per lo schermo come cartone animato da Walt
Disney, ma distribuito anche nell'editoria
(affinità tra cartone animato e fumetto).
Cinema, teatro, musical, dischi: gli eroi del fumetto
arrivano dappertutto. Con i "prodotti derivati",
infatti, nasce un nuovo modo di sfruttare il patrimonio
delle strisce.
Anni
Trenta
Corrono gli anni Trenta quando il fumetto trova
una "nuova casa": il comic book,
mensile dal formato ridotto che accoglie, tra le sue
pagine a colori, le mirabolanti avventure di vecchi
e nuovi personaggi, quali eroi ed eroine dotati di
poteri sovrannaturali, che incarnano i sogni di evasione
di grandi e piccini.
Due
dei più famosi sono sicuramente "Dick
Tracy", capostipite del genere poliziesco,
e "Flash Gordon", eroe biondo ed atletico
che vive un'appassionante epopea tra razzi, galassie
e pianeti. Senza dimenticare, ovviamente, il popolarissimo
"Superman", che fin dagli esordi
riscuote un enorme successo commerciale portando alla
nascita di numerosi "cugini"supereroi.
Con l'entrata in guerra degli Stati Uniti,
i fumetti diventano anche strumento di propaganda,
dando modo ai loro autori di prendere posizione. I
personaggi che nascono in questo periodo portano in
primo piano un fumetto definibile "ultrapatriottico"
(Captain Marvel) e simboleggiano la cosiddetta "Justice
Society of America" (The Flash e Gardner Fox).
Il
fumetto dopo la guerra
Dopo
la guerra il fumetto americano cambia nuovamente:
all'inizio degli anni Cinquanta appaiono sulla scena
gli Horror Comics e i racconti di guerra. Corre il
1961 quando l'editore Marvel inizia a pubblicare i
"Fantastic four" (i fantastici quattro),
le avventure di un inconsueto quartetto. Queste strisce
gli portarono fortuna, tanto da permettergli di impostare
una nuova strategia editoriale: i suoi eroi
si propongono, infatti, in una dimensione inedita,
cioé dotati di sensibilità e umanità.
Nascono
così "Spider Man", "Hulk","Iron
man " e tanti altri. Negli stessi anni il rinnovamento
dei comics passa attraverso lo humour, ed é
allora che irrompono i Peantus, i personaggi creati
da Schulz dieci anni prima (1950).
Il loro ristretto mondo, in cui trovano rifugio i
bambini e che esclude gli adulti, capta un pubblico
enorme e, in poco tempo, trova spazio sui giornali
più famosi dell'epoca.
Anni
Settanta
Arrivano
gli anni Settanta e, con il movimento hippy, vengono
a galla temi rimasti finora tabù. Ma questo
nuovo fumetto ha vita molto breve in quanto, dopo
pochi anni, vengono ripresi i vecchi supereroi, quali
ad esempio Superman, Spider-man, Batman… Un'importante
innovazione é l'adattamento in fumetto del
film Guerre Stellari: "American Flagg"
é considerato uno dei grandi innovatori del
comics book.
Anni
Ottanta: la crisi
Durante
gli anni Ottanta una profonda crisi colpisce i grandi
editori di fumetti, sia a causa della crescente concorrenza
della televisione con i suoi programmi di cartoni
animati (giapponesi soprattutto), che a causa delle
vendite dei grandi classici in videocassetta. I lettori
iniziano pian piano a disaffezionarsi.
Le
riviste spariscono e anche i giornali per ragazzi
interrompono le loro pubblicazioni. I fumettisti
perdono i diritti d'autore sulla riedizione delle
loro storie, con un danno finanziario non trascurabile.
Approfittando della crisi e dell'inquietudine degli
artisti costretti a misurarsi con l'incompetenza degli
editori, nascono nuove case editrici. Alcune vengono
costituite da professionisti delusi, altre da giovani
dinamici ed appassionati di fumetti.
Ma la concorrenza della televisione con i suoi
programmi sempre più moderni e sofisticati,
si fa sentire, tanto che il fumetto ha perso, e continua
tuttìora a perdere, sempre più d'importanza.
Solo i fumetti giapponesi Manga riscuotono
ancora largo successo, ma di questi ne riparleremo
in un'altra occasione.
Velleda Minkusch
P.S. Hai qualche curiosità?
Hai da proporre qualche COME & PERCHÉ ?
SCRIVICI!
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