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Origine
dei buchi neri
Le
galassie
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COME & PERCHÉ
n. 29 -
Buchi neri o black holes
Umberto Guidoni, l'astronauta italiano, è
appena tornato dallo spazio a bordo dello Shuttle
(vedi Ragazzi
News n. 29) e qualcuno dirà: nelle sue
passeggiate nell'universo non ha mai rischiato di
cadere in... un buco nero?!
Ma
è possibile cadere in un buco nero? E che cos'è
un buco nero?
Il "buco nero" è forse uno
dei fenomeni "astronomici" su cui si sa
meno e con notevoli margini d'incertezza.
In teoria è un paradosso affermare di "osservare"
un buco nero.
E' come se tornando a casa, in una giornata di vento,
si dicesse: "Ehi, mamma, oggi ho visto il maestrale
passarmi davanti un libeccio!". In realtà,
come nel caso del vento, è più facile
capire qualcosa delle caratteristiche di un buco nero
osservandone gli effetti sul suo ambiente circostante,
che sforzandosi di carpirne i segreti direttamente.
Per
poter parlare di qualsiasi cosa, però, devo
disporre di una definizione della "cosa"
stessa. Come potrei dire, per esempio, di avere tanta
voglia di un gelato alla fragola se non sapessi che
con il termine "gelato" indico quella
determinata sostanza fredda, leggermente ghiacciata,
più o meno cremosa, dai gusti più diversi,
mentre che la fragola è quel bel frutto rosso
e dolce, che cresce in bassi cespuglietti?
Per fortuna, nel nostro caso, l'astrofisica
ci dà una mano, definendo "buco nero"
(termine coniato nel 1969 dal fisico americano John
Wheeler) un oggetto celeste che esercita un'attrazione
gravitazionale sulla materia e sulla luce circostante
talmente forte... da sembrare nero.
Origine
dei buchi neri
Secondo la maggior parte degli studiosi, i buchi
neri rappresentano lo stadio finale dell'evoluzione
di alcune stelle particolarmente grandi (con una massa
superiore anche tre volte quella del Sole!).
Quando
queste stelle esplodono, la materia residua
può ricadere su se stessa, riaddensarsi e,
a causa di un'enorme forza di gravità, contrarsi,
portando alla "scomparsa" dell'astro.
In altri termini la luce e le altre radiazioni
emesse dalla stella vengono trattenute da questa enorme
forza e non riescono quindi a giungere fino a noi.
Tutto ciò provoca una sorta di "gorgo
gravitazionale" che attrae ogni cosa, sia
oggetti materiali che onde.
Prima di cadere nel buco nero, infatti, la materia
gli ruota intorno, a spirale, formando quello che
viene chiamato "disco di accrescimento".
Il gas molto caldo, provocato da questi movimenti,
emette radiazioni tali da permettere l'individuazione,
talvolta, del buco nero stesso.
E
un uomo che per caso si trovasse a passeggiare da
quelle parti? Sarebbe fatto a pezzi in men che non
si dica! Ma quando furono scoperti i "buchi neri"?
Tutto sommato non molto tempo fa. Teoricamente da
Oppenheimer e Snyder che, nel 1939,
furono tra i primi a dimostrare matematicamente che
una stella sufficientemente grande poteva, nella fase
terminale della sua esistenza, contrarre il suo raggio
tanto da ridursi ad un punto.
A
causa della difficoltà ad osservarli però,
i "buchi neri" non furono presi in seria
considerazione dalla maggior parte dei fisici
e degli astronomi fino alla metà degli anni Sessanta.
Qualche anno fa il fisico britannico Stephen Hawking
ha suggerito che molti buchi neri possano essere nati
nell'universo primordiale.
Secondo il fisico, inoltre, i buchi neri ad un certo
punto collasserebbero formando quelli che vengono
definiti in inglese "wormholes", ovvero buchi
di vermi (suona meglio in inglese, no?), che collegherebbero
il nostro con altri universi.
Le
galassie
E
le galassie? Che rapporto hanno con i buchi neri?
Sembra che al centro delle galassie ci siano
i buchi neri che, proprio grazie alla forza di
gravità che esercitano, riescono a tenerle insieme.
Pensate che si ritiene che al centro della nostra
galassia ci sia un buco nero molto grande, con una
massa circa centomila volte maggiore di quella del
Sole.
Le stelle della Galassia che si avvicinano troppo
a questo buco vengono lacerate: i resti di
queste stelle e i gas emessi dalle altre piombano
nel buco nero. Ma quanti sono i buchi neri? Impossibile
calcolarlo.
Secondo recenti teorie dell'evoluzione stellare, potrebbero
esistere ben 100 milioni di buchi neri nella
Galassia. Ma, come potete immaginare, il calcolo non
é facile proprio perché - come detto - il buco nero
é individuabile solo scovando i segni dell'interazione
tra questo e i suoi vicini!
A questo punto vi saluto e... attenti a non scivolare
in un buco (nero?).
Francesca Virgilietti
P.S. Hai qualche curiosità?
Hai da proporre qualche COME & PERCHÉ ?
SCRIVICI!
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