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Arlecchino
Pulcinella
Colombina
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COME & PERCHÉ n. 24 -
Maschere famose: Arlecchino, Pulcinella e Colombina
Oggi, sempre rimanendo in tema di maschere, impareremo
a conoscere alcune delle più conosciute: Arlecchino,
Pulcinella, Colombina... Tutti nomi
conosciuti. Ma che cosa sappiamo di loro esattamente?
Arlecchino
Incominciamo da Arlecchino. Ve lo ricordate? E'
quell'ometto tracagnotto, con folte sopracciglia nere.
Indossa sempre uno strano vestito (calzoni e giubbetto)
a rombi rossi, bianchi, gialli e turchini:
toppe rimediate qua e là e cucite insieme.
Infatti
Arlecchino è perennamente sempre senza
un soldo. Figuriamoci se può permettersi una
giacchetta nuova! Gira per le strade tutto il giorno
e cerca di schivare, per quanto possibile, ogni tipo
di lavoro. Di mestiere fa il servitore
ma nessuno, dei suoi mille padroni, é mai contento
di lui. Così il suo salario, spesso, é
fatto di bastonate e calci in quanto, piuttosto
che faticare, preferisce trascorrere le sue ore giocando,
saltando, pirolettando e preparando tiri mancini a
qualche malcapitato di turno.
Peccato che, spesso e volentieri, é lui a rimanere
imbrogliato, tanto che non si capisce se sia
un furbo sfortunato o se sia realmente un po' sciocco.
Nessuno l'ha mai visto in faccia chiaramente.
Infatti una mascherina con due piccoli
buchi gli copre metà del volto. Tra una capriola
e uno sberleffo ama raccontare che un tempo andava
pure a scuola. Ma che poi una vacca sulla strada gli
mangiò i libri e lui non osò intervenire.
Con quale cuore, infatti, interrompere il pasto di
un così dolce animale, che dimostrava di apprezzare
tanto libri, matite, pennaioli e quaderni? Arlecchino
é l'eterno affamato e il mondo intero sembra farsi
beffa della sua fame.
Infatti, ogni volta che sembra proporglisi la possibilità
di una bella abbuffata, per un motivo o per l'altro,
l'occasione sfuma. Ma da dove arriva questa colorata maschera?
Probabilmente
dalla zona di Bergamo. Infatti da quelle parti,
nel Cinquecento, esistevano delle comitive di venditori
ambulanti o imbonitori che, per attirare i compratori,
improvvisavano delle scenette, inventandosi
alcuni personaggi, tra cui la figura di questo sfortunato
servitore. Forse una delle più apprezzate.
Questi venditori non erano persone ricche e indossavano
abiti fatti da pezze e da toppe colorate che,
col passare dei decenni, divennero segno distintivo
del costume di Arlecchino.
E il nome? Probabilmente deriva da Allocchino,
che significa sciocco, o da Lecchino, ad indicare
la fame che accompagna questo personaggio da sempre
e che lo spinge a gettarsi su ogni avanzo di cibo.
E da una maschera del Nord passiamo a una del Sud:
Pulcinella da Napoli...
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