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COME & PERCHÉ n. 45 - Storia della radio italiana

Quest'anno (2001) cade il centenario della nascita della radio o meglio, un secolo dai primi segnali trasmessi da Guglielmo Marconi via etere (vedi Ragazzi News). Per questo motivo ci sembra giusto dedicare questa puntata dei Come e Perché alla "storia della radio" in Italia; per scoprire curiosità, notizie, aneddoti e tanto altro ancora.

una radio anticaOrigini

Vi siete mai chiesti quando nacque la prima trasmissione radiofonica, in Italia? Non tanto tempo fa, tutto sommato. Siamo infatti nel 1924. La scarna scaletta proposta all'epoca avrebbe oggi fatto rizzare i capelli agli ascoltatori, ma in quegli anni non si poteva fare di più. Maria Luisa BoncompagniNotizie di borsa e un bollettino metereologico intervallati da pezzi di musica classica.
E' Maria Luisa Boncompagni (che sarà, tra l'altro, maestra di dizione di Mike Buongiorno) a leggere, alle ore 21 del 6 ottobre, dallo studio romano di Palazzo Corradi, il primo annuncio della neonata radio: Wolfgang Amadeus Mozart"Unione radiofonica Italiana, stazione di Roma 1-RO, trasmissione del concerto inaugurale".
Il "miracolo radiofonico", che si sta materializzando, viene accolto dal paese con entusiasmo e incredulità.

una radio anticaIl 27 Agosto 1924 viene fondata l'URI, l'Unione Radiofonica Italiana, la prima società concessionaria della radiodiffusione. In realtà non é altro che un accordo tra le maggiori compagnie che lavorano in quel settore, ovvero Radiofono, controllata dalla compagnia Marconi e SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari). L'operazione viene appoggiata dal Ministero delle Comunicazioni. Nascono le prime forme di radio-giornali.

Oggi si parla tanto di oggettività nella proposta della notizia, dell'importanza di dar voce agli appartenenti a tutti gli schieramenti politici. In quegli anni, pensate, esisteva un'unica agenzia di stampa, l'Agenzia giornalistica Stefani, nata nel 1853 per ordine di Cavour, per la diffusione del suo pensiero. giornalePer volere del governo italiano questa agenzia doveva essere l'unica fonte di informazione per la realizzazione dei notiziari radiofonici. La prima e unica stazione radiofonica si trovava in aperta campagna, nell'attuale quartiere Parioli. I primi ascoltatori non sembravano tanto interessati ai contenuti trasmessi, quanto alla nuova tecnologia adoperata. Un po' come é accaduto per Internet ai suoi esordi!

il settimanale RadiorarioLa radio, però, é curiosa di conoscere le opinioni degli ascoltatori, in quanto il pubblico é una massa di persone sconosciute dai gusti indefiniti. Per questo motivo si incomincia a pubblicare, predecessore di tanti rotocalchi successivi sull'argomento, Radiorario, un settimanale che dal gennaio del 1925 cerca di rendere il nuovo mezzo famigliare a tutti. Tra il '24 e il '29 nascono le sedi di Milano, Napoli e Torino.

L'EIAR

l'EIAR - Ente Italiano per le Audizioni RadiofonicheNel gennaio 1928, l'URI diventa EIAR, Ente Italiano per le Audizioni Benito MussoliniRadiofoniche. E' un momento fondamentale.
La radio diventa uno dei più importanti mezzi di comunicazione di massa, come presto scopre lo stesso Mussolini che la adotterà come principale strumento per la propaganda di regime.

EIAR comprende ben presto come la radio possa servire non solo per Ente Radio Ruralediffondere informazioni e per divertire, ma anche per acculturare le masse. Milioni di scolari italiani hanno avuto la possibilità di ascoltare la radio (e, per molti, di imparare la lingua italiana) grazie alla diffusione, a partire dal 1933, di un ricevitore a prezzo imposto destinato agli enti governativi e agli istituti scolastici e chiamato Radiorurale. Promosso dall' Ente Radio Rurale, un istituto creato appositamente dal regime, aveva lo scopo - come altre iniziative - di diffondere la radio soprattutto nelle zone più sperdute, come le aree interessate dalle bonifiche agrarie. prosegui la lettura dell'articolo

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