RAGAZZI NEWS n. 19
- Noris, eroina della foresta amazzonica
L'avventura
di Noris
Noris ha 11 anni. Tutti la chiamano semplicemente
Noris, ma all'anagrafe ha un nome lunghissimo come
la maggior parte dei venezuelani: Noris Irene Villarreal
Vàsquez.
Noris,
esattamente un anno e 23 giorni fa, si trovava su
un Cessna, un piccolo aereo da trasporto. Con
lei viaggiava, oltre ai passeggeri, un'antenna parabolica,
la prima destinata ad essere installata nel piccolo
villaggio di San Juan del Manapiere.
Quell'antenna, che doveva accelerare il processo forzato
di occidentalizzazione del villaggio, non é mai arrivata
a destinazione, così come la maggior parte dei passeggeri
del velivolo. Infatti, per un guasto improvviso, l'aereo
finì sfracellato tra gli alberi e le pietre lungo
il torrente Mosquito, nel cuore della foresta
amazzonica.
Solamente
in tre riuscirono a sopravvivere: Noris, Ismael,
un aspirante maestro, e Carlos Artega, un venditore
convinto di diventar ricco portando e diffondendo
la tv satellitare tra le sperdute comunità
dell'Amazzonia.
Oggi Noris é una bambina famosa, un'eroina: con la
sua tenacia, il suo coraggio, le sue conoscenze é
infatti riuscita a portare in salvo non solo se stessa
ma anche i suoi due compagni d'avventura.
Ma non bisogna pensare a Noris come ad una piccola
Tarzan vissuta e allevata dalle scimmie o un Moogle
cresciuta dai lupi nella foresta. E' vero infatti
che la ragazza é nata e vissuta nella selva ma, come
lei stessa ha dichiarato durante un'intervista, "non
era mai stata intrappolata da alberi alti fino al
cielo. Non aveva mai visto un posto dove tutto é buio
persino a mezzogiorno."
Noris, in quella situazione di difficoltà,
si é limitata a seguire ciò che il suo istinto le
detta: ha diviso, giorno per giorno, in attesa dei
soccorsi, i suoi panini con Carlos e Ismael;
ha letto, per darsi coraggio, brani della Bibbia,
ha fatto coraggio ad Ismael, impaurito dai rumori
della foresta, si é sforzata di resistere nella convinzione
che i suoi amici e i suoi parenti l'avrebbero comunque
cercata e trovata.
E così é stato. Oggi Noris é considerata un'eroina
non solo dai suoi compaesani, ma anche dalla stampa,
dalla radio e dalla televisione...tutti la vogliono
e tutti la cercano, nella speranza di strapparle un'intervista,
un racconto, qualche particolare inedito su quei giorni
passati nella foresta.
Ma ormai quello che é successo é successo. Noris é
stata semplicemente una ragazza che ha creduto nelle
sue forze e soprattutto non si é persa d'animo. E
la selva amazzonica conserverà nel proprio
folto i segreti di questa avventura.
Complimenti a Noris, quindi, per il coraggio
dimostrato! Già perdersi in un bosco non dev'essere
una cosa piacevole, figuriamoci in quella che viene
considerata la foresta più grande del mondo!
La
foresta amazzonica
Nella foresta amazzonica le specie vegetali
sono talmente numerose che in un ettaro di superficie
é possibile trovare più di 200 tipi di alberi?
I grandi alberi, poi, possono raggiungere i 60
metri di altezza e tra questi e il suolo si sovrappongono
strati e strati di cespugli, arbusti, arbustelli,
alberelli e chi più ne ha più ne metta.
Mogano, ebano, palissandro, tek; e poi ancora felci,
orchidee, ficus, liane, rampicanti: queste sono solo
alcune delle piante e delle forme vegetali che formano
l'intricato garbuglio verde che fa della selva
amazzonica uno dei luoghi più inaccessibili
del mondo.
Pensate
che gli alberi sono talmente fitti che la luce
del sole stenta a passare e a riscaldare il suolo.
Questo provoca una quasi totale mancanza d'erba. Il
terreno, quasi come fosse chiuso da una serra, é molto
caldo e l'aria ha umidità del 99%.
Sicuramente la foresta amazzonica é la foresta
dei record. Basti pensare che delle circa 8600
specie di uccelli viventi al mondo, 1800 vivono
da quelle parti. Moltissimi tra questi uccelli presentano
dei colori vivacissimi. Una sorta di semaforo costantemente
lampeggiante. Un modo per farsi trovare nel buio e
in una vegetazione talmente fitta che anche il più
variopinto tra i pappagalli farebbe fatica ad essere
scorto!!
Per
non parlare poi delle formiche... noi siamo
abituati a quelle formichine che troviamo ogni tanto
in qualche angolo della cucina, alla ricerca di bricioline
cadute dalla tovaglia. Più o meno grosse, non possiamo
dire che siano insetti che ci spaventano! Nella foresta
amazzonica vivono invece moltissime specie di formiche,
di dimensione diversa. Alcune sono vegetariane,
come le formiche mangiafoglie, altre sono carnivore,
come le formiche legionarie che attaccano qualsiasi
animale si trovi sulla loro via. Sicuramente un incontro
non augurabile a nessuno!
Oggi, come segnalano le associazioni ambientaliste,
la foresta amazzonica corre seri pericoli a causa
dei disboscamenti selvaggi a cui é sottoposta
già da parecchi anni. Basti pensare che in
soli tre decenni é stata distrutta una porzione di
foresta pari, come estensione, alla Francia!
Approfondiamo
Insieme -
La Foresta Amazzonica in numeri
La foresta più estesa: la foresta
amazzonica copre una superficie più estesa
di tutta l'Europa Occidentale. 600 milioni
di kmq.
La più grande riserva d'acqua:
1/5 dell'acqua dolce del mondo scorre
per i fiumi dell'Amazzonia. il fiume più
lungo: il Rio delle Amazzoni si snoda
per 6.868 Km.
Il numero maggiore di specie: ci
sono più specie di piante in un ettaro
di foresta amazzonica che in tutto il
continente europeo.
Più alberi: oltre 200 specie di
alberi in un unico ettaro.
Più pesci: un numero di specie
oltre 30 volte maggiore che in tutti i
corsi d'acqua d'Europa messi insieme.
Francesca Virgilietti
Il disboscamento è causato dalla produzione di carne
A partire dal 1960, in Brasile, Bolivia, Colombia, America Centrale sono stati bruciati o rasi al suolo decine di milioni di ettari di foresta, oltre un quarto dell'intera estensione delle foreste centroamericane, per far posto a pascoli per bovini. Per dare un'idea delle dimensioni del problema, si pensi che ogni hamburger importato dall'America Centrale comporta l'abbattimento e la trasformazione a pascolo di sei metri quadrati di foresta.
Dopo pochi anni di pascolo il suolo diventa sterile, e gli allevatori passano ad abbattere un'altra regione di foresta. Gli alberi abbattuti non vengono commercializzati, risulta più conveniente bruciarli sul posto.
In totale, la metà della foresta pluviale dell'America centrale e meridionale è stata abbattuta per l'allevamento. E il ritmo del disboscamento è in continua crescita.
Questo accade perché ormai non c'è più posto sulla Terra per allevare animali, il consumo di carne è talmente alto che è necessario allevare sempre più animali, di ogni specie, ma sia per allevare gli animali sia per coltivare i mangimi per nutrirli serve terreno, e ormai non ce n'è più, per questo si è arrivati a disboscare le aree più incontaminate della Terra.
Pensate che i due terzi delle terre fertili del pianeta sono usate non per coltivare cibo per le persone, ma per allevare gli animali e coltivare il cibo per loro! Il modo più intelligente per combattere la deforestazione dell'Ammazzonia è quello di fare la propria parte per non contribuire a questo disastro: mangiare meno carne, o, ancora meglio, non mangiarne per nulla (con carne si intendono le bistecche, il ragù, il prosciutto, il pollo, ecc., tutto quello che viene da animali allevati e macellati).
Per saperne di più sull'impatto ambientale degli allevamenti: Dalla fabbrica alla forchetta: sai cosa mangi?
Marina Berati
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