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NEWS! Un occhio
sul mondo... in poche righe.
Nigeria: Amina
Confermata
la condanna alla lapidazione per adulterio. Mesi fa
era Safiya. Oggi è Amina. E' questo
infatti il nome dell'ultima donna nigerana - la notizia
è di questi giorni - a rischiare in Nigeria
la lapidazione con l'accusa di adulterio.
Amina ha infatti avuto una bambina dopo aver divorziato
da suo marito e per la Sharia, la legge islamica
che da qualche anno governa il paese, la neonata è
prova di colpevolezza.
Il 19 agosto la corte d'appello islamica di Funtua
ha confermato la sentenza di morte emessa
il 22 marzo scorso dal tribunale di Bakoro. Dopo tre
mesi di semi-libertà dunque, concessale dalla
"giustizia" affinché riuscisse ad accudire
la neonata, Amina ritorna nel girone della morte.
Ma i suoi legali promettono ricorsi e battaglie all'ultimo
respiro. La speranza è quella che si
attivi al più presto una campagna di soliderietà
mondiale pari a quella che aveva salvato, mesi
fa, Safiya Husseini, a cui era stata concessa la grazia
proprio in seguito alle pressioni internazionali
sul governo nigeriano.
La condanna a morte per mezzo della lapidazione è
una delle pene più disumane e primitive concepite
dalla mente umana ed è praticata ancora oggi
in molti paesi che applicano la Sharia. La
maggior parte delle volte le vittime sono donne,
la fascia debole delle società più povere,
che si trovano a pagare con la morte le conseguenze
di violenze ed oltraggi spesso subiti da loro stesse.
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