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Leggende dal mondo
La fava, la paglia e il carbone
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Il carbone e la fava approvarono contenti,
ma non riuscirono a mettersi d'accordo
su chi dovesse avere la precedenza.
Ne nacque una gran zuffa e alla fine
la fava perse. Il carbone tutto baldanzoso
cominciò ad attraversare il ruscello,
ma, giunto a metà strada, ebbe paura,
non riusciva né ad andare avanti,
né ad andare indietro. La paglia
cominciò subito a protestare: "Dai,
deciditi e sbrigati! Non vedi che sto bruciando?"
Ma più lo incoraggiava, più
il carbone diventava di sasso, finché
la paglia, ormai tutta bruciacchiata,
si spezzò e cadde nel ruscello, trascinando
con sé anche il tizzone ardente.
La fava, rimasta sola, disse: "Caro
il mio bel carbone, ben ti sta, così
imparerai a passarmi avanti!" e se la rise
a crepapelle, tanto che alla fine scoppiò.
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Povera fava, piangeva disperata guardandosi
la pancia tutta bucata!
Ma
un sarto passò dilì
proprio in quel momento e chiese: "Perché
piangi?"
La fava gli raccontò la
storia e il sarto, mosso a compassione,
tirò fuori l'ago e disse: "Purtroppo
oggi non ho con me il filo verde e quindi
ti ricucirò la pancia con il filo
nero."
Da allora le fave hanno tutte una venatura
nera in ricordo di questa triste storia.
-FINE-
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Illustrazioni: E.
Zanello |
Animazioni: E. Zanello |
Testo tratto da: Maria
Teresa Orsi (a cura di), "Fiabe giapponesi",
Torino, 1998, liberamente adattato da
L. Poropat . |
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